Al “Barbera” brulicante di folla, ubriacato nel primo tempo da uno splendido Palermo, che nel finale della prima parte della gara ribalta il risultato in sette minuti (2-1), dopo il fulmineo rigore di Cavani, il Napoli, senza Lavezzi, gioca una ripresa di buona volontà, però mai incisiva, ed evita una sonora batosta perché la squadra siciliana si divora in contropiede tre palle-gol e spreca altre due ripartenze brucianti (più due proteste per falli da rigore nell’area napoletana). Nona sconfitta degli azzurri (due consecutive, non era mai successo), sesto flop fuori casa. L’Inter (2-1 alla Lazio) va al sorpasso per il secondo posto. Ora tocca difendere la terza posizione con la Lazio a -5 e l’Udinese a -6. Il campionato non dà tregua.
Il Palermo del primo tempo non accusa la fatica di Coppa a metà settimana e aggredisce il Napoli a tutto campo (fuori Pinilla e Miccoli). Gli azzurri sono in vantaggio con Cavani dal dischetto (2’ braccio teso di Cassani sul cross corto del Matador in area). La reazione dei rosanero è vibrante. Azioni a due tocchi, cambi di gioco, centrocampisti che pressano e ripartono. Sulle fasce piombano Cassani e Balzaretti. Sulla sinistra comincia il martellamento in tandem del terzino biondo e di Nocerino. Le giocate di Pastore sono lampi di luce. Il Napoli va in difficoltà. Cribari (fuori Cannavaro per squalifica) regge bene il centro della difesa. Pazienza e Gargano devono affannarsi per recuperare palla. Maggio e Dossena sono costretti a giocare bassi. Cavani resta solo in attacco.
Dal furore agonistico del match impresso dal Palermo scompare Hamsik (errori, palloni persi a centrocampo, presenza evanescente). Il Palermo si distende in bellezza. Tocchi di classe, palla veloce. Si prende il match da squadra superiore (quarta partita senza sconfitte con Delio Rossi). Quando il Napoli contrattacca a strappi, dalle fasce partono cross che la difesa palermitana controlla facendo ripartire il centrocampo. Nel cuore del gioco Migliaccio, Bacinovic, Nocerino arrivano primi sulla palla. Le triangolazioni siciliane sono rapide. L’apporto di Ilicic è costante. Le giocate fra Pastore ed Hernandez sono limpide ed essenziali. Bovo si mangia un gol fatto da pochi passi (13’ nell’area piccola De Sanctis in difficoltà contro Munoz e Bovo pressati da Cribari e Campagnaro). L’impressione è che, quando vuole, il Palermo può filare in meta. Sa aprire la difesa azzurra, attaccandola sugli esterni e inserendo a sorpresa i centrocampisti in zona-gol. Alla sfuriata rosanero il Napoli oppone un tiro alto di Mascara (15’) e un tiro fuori di Cavani (17’).
Con Hamsik fuori partita, con i mediani e gli esterni di centrocampo costretti a difendere, il Napoli non riesce a ripartire. Subisce gli assalti continui del Palermo. Un tiro di Nocerino in area sembra “murato” da un braccio di Campagnaro (19’). E’ il primo rigore reclamato dal Palermo. Il match si innervosisce. Il predominio dei siciliani è costante. Campagnaro salva in angolo una pericolosa incursione di Balzaretti (22’). Sulla fascia, Maggio è sopraffatto. Il Napoli resiste, ma è alle corde. Sotto la pressione del Palermo, sbaglia gli appoggi, perde palla, è costretto solo a difendere.
Il Palermo afferra meritatamente la vittoria. Un cross di Cassani sorvola il mucchio centrale in area e trova tutto solo Balzaretti a sinistra (Maggio in ritardo a coprire): diagonale imprendibile (38’) ed è il pareggio. Balzaretti è inafferrabile. Sfugge a Maggio, salta Campagnaro. Il Palermo è una furia. Protesta per un mancato secondo “giallo” a Pazienza (39’). Espulso Delio Rossi. E il Palermo va al sorpasso: è già gol di Migliaccio, che un colpo di tacco di Pastore (!) libera in area da centravanti, ma l’arbitro decreta il rigore per abbattimento dello stesso Migliaccio. Dal dischetto, botta sicura di Bovo (45’).
Nella ripresa, Mazzarri cerca di dare energie fresche alla squadra (46’ Zuniga per Maggio irriconoscibile, 56’ Yebda per Pazienza). Il Palermo è meno furioso, arretra e ribatte in contropiede (47’ il colpo di testa di Balzaretti lambisce il palo, 51’ intervento dubbio di Cribari su Hernandez in area: seconda protesta rosanero, 53’ Hernandez spreca a lato la palla-gol servitagli da Pastore). Il Napoli ha tanta volontà. Dossena scende frequentemente a sinistra, Zuniga cerca di sfondare a destra, dribbla, rientra, riparte, perde palla, la riconquista. Intanto, la difesa a quattro del Palermo è piazzatissima. Blocca gli esterni e non concede spazi.
Mazzarri gioca l’ultima carta (64’ Lucarelli per lo spento Hamsik). Ora il Napoli è quasi sempre nella metà campo palermitana e offre praterie al Palermo. C’è un colpo di testa centrale di Lucarelli (66’) ed è tutto. Il Napoli non arriva mai al tiro, bloccato negli ultimi venti metri. Manca Lavezzi il guastatore e il sostituto, Mascara, fa quel che può. Fisicamente la difesa siciliana stradomina. Le giocate di Yebda (grandissimo impegno) non sono mai incisive. E’ un Napoli coraggioso, però mai veloce, mai che sappia aprirsi un varco nell’area siciliana. Quando offre campo al Palermo rischia il tracollo. Nocerino spreca la triangolazione volante con Ilicic facendosi rimontare in area (71’). Pastore (80’) ed Hernandez (85’) buttano fuori due palle-gol irresistibili a tu per tu con De Sanctis. Difesa azzurra scoperta e superata.
C’è tanta buona volontà, ma poca qualità, nell’impegno di Zuniga, Campagnaro, Dossena, Mascara, Yebda. E’ un calcio lento, senza sprazzi, al quale neanche Gargano, avanzando, sa dare l’imbeccata risolutiva. Si spera nel tradizionale recupero del Napoli nei minuti finali. Ma Sirigu non è mai chiamato ad una parata essenziale (neanche De Sanctis deve prodursi). Le superiori giocate dei rosanero hanno deciso il match. A Palermo il Napoli non vince da 42 anni.
MIMMO CARRATELLI
Nono ko e secondo consecutivo, Napoli è allarme
Mimmo Carratelli
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