Calcio d’angolo di Campagnaro o di Lavezzi? Ho rimosso. Come sto cercando da ieri di rimuovere questa partita. Ieri sera è accaduto ciò che in oltre trent’anni di frequentazioni del san Paolo non è mai accaduto. Sono andato via prima del fischio finale. Non ho visto il gol di Mascara. Mi sono incamminato a piedi verso la macchina non per evitare il tanto famigerato traffico della partita, ma pervaso da un senso di profonda tristezza. Ho sentito il boato dello stadio mentre avevo appena varcato, in senso contrario, i cancelli dello stadio. Tutti col naso all’insù guardando il ferro della copertura. I bambini urlavano gooool come se avessimo vinto la Coppa dei Campioni e c’è chi li guardava a metà tra il divertito ed il compassionevole.
Poi un applauso scrosciante, lungo, infinito e nel lento incedere verso l’esterno si era anche diffusa una voce. 2-2. Magnifico Fantozzi che prigioniero della corazzata Potionkin aveva immaginato tutti i risultati possibili per Italia-Inghilterra. Beh, all’esterno del San Paolo era così. Sorrisi e domande. Ma abbiamo pareggiato? No, quell’applauso che aveva la forza e il rumore di uno scroscio di pioggia violentissimo era solo il segnale che era finita. La partita e con essa l’illusione. Poi tante altre domande. E se fossimo passati in vantaggio con Cavani? E se il Matador avesse segnato il rigore? E se. E se. E’ resta l’esperienza di essere uscito prima, mai provata. Un vuoto dentro e le paure che si fanno sotto. Il Palermo, la trasferte di Lecce le ultime due contro Inter e Juventus. A casa la tv che trasmette le immagini in continuazione. Quando vinci sembra che non bastino mai. Oggi, invece. Mi resta dentro la riflessione di Soncerti. Quando pensi che stai sognando,parli di sogni e vivi in un sogno attraverso le dichiarazioni del quotidiano, alla fine rischi di dimenticarti che stai combattendo per una cosa vera e ti sfugge di mano. Forse a suo modo ha anche ragione. Ma le riflessioni del post sono tutte più o meno corrette. The day after è proprio the day after, sembra che il mondo (sportivo) ti sia crollato addosso. Ci avevi creduto in quel sogno. Creduto e sperato. Però poi succede che ti svegli. Ti fanno svegliare. E devi ripartire. Perché devi ripartire. Vero ragazzi? Applausi, anche da me che sono, colpevolmente, uscito prima.
Paolo Carafa
Ho lasciato lo stadio con un senso di vuoto
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