Vivo a Bologna ormai da dieci anni, ma confesso che solo in questi giorni mi sto rendendo conto di quanti siano (siamo..) i napoletani residenti nella città petroniana e non solo (penso in particolare all’asse Modena-Reggio-Parma sulla via Emilia).
Lunedì mattina, primo giorno della settimana santa (perché per noi napoletani a Bologna Pasqua quest’anno arriva un po’ prima): apertura di una delle tanti filiali Carisbo a Bologna. Carisbo è distributrice ufficiale dei biglietti delle partite del Bologna. Mia moglie, che ci lavora e che è solita andare a lavorare di buon mattino, fa fatica ad entrare in banca, tanta è la gente che si è messa in fila in attesa che aprano gli sportelli… A sentire accenti e gestualità, di bolognesi in fila neanche a parlarne. Hai bisogno di fare un bonifico ? prova a passare lunedì prossimo, questa è una settimana particolare…
Martedì, la scena si ripete. Fino al primo pomeriggio chi è entrato in banca ne esce felice e sorridente, nonostante la lunga attesa. Il biglietto in mano è il giusto premio. Va decisamente peggio a quelli che dopo lunga attesa si vedono rispondere: mi spiace, ma i biglietti della curva ospiti e dei distinti sono terminati !
Mercoledì (ieri): evidentemente il tam tam dei biglietti esauriti non è partito. Sono tanti, troppi i napoletani in fila, purtroppo inutilmente. Mia moglie rientrata a casa mi dice: “Sti giorni mi sembra di essere tornata a lavorare al Banco di Napoli…”
E siamo solo a mercoledì… mancano ancora 4 giorni. In cui, ci potete scommettere, il barista tifoso del Bologna continuerà a ripetermi “soccme, ma perché venite così in tanti domenica ? tanto perdete..” E non va meglio con i colleghi bolognesi-milanisti (qui ce ne sono davvero tanti, ma come ca… si fa a tifare contemporaneamente per due squadre?): il refrain è sempre lo stesso, rimanete a casa tanto non ce n’è.
Ma l’apoteosi della provocazione me l’ha fatta toccare con mano mio figlio Matteo, 9 anni: “papà, in classe mi dicono che il Napoli ruba e che domenica contro la Lazio il rigore non c’era”. Non c’era ???? Allora sai che c’è, a papà: c’è che domani vai a scuola con la maglia di Lavezzi e ti autorizzo, nella partitella del ‘tempo lungo’, ad andare dall’amichetto che segna sempre un sacco di gol. Sì, vai proprio da quello che ad ogni gol si dà lo stupido bacio sull’avambraccio, come fa Di Vaio, e gli dai un calcione da dietro. Poi gli vai vicino e gli fai: “e che è ? e’ mica rigore questo?”
Francesco Grande