In questo periodo, in cui si parla di riforme epocali, dalla giustizia alla Costituzione, ed in attesa che venga abrogato l’articolo 11, in cui si afferma che l’Italia ripudia la guerra come risoluzione delle controversi internazionali, un articolo importante del regolamento del calcio è stato già di fatto modificato. Ed è quello che riguarda il fallo di mano. E’ stata aggiunta una postilla con la quale si esentano da tale regola i giocatori di Inter e Milan.
Il tocco di Pazzini, dopo quello di Rubynho, hanno, finora, determinato la differenza in classifica che attualmente divide il Napoli dalle milanesi. Fortuna che abbiamo ritrovato il miglior Matador. Oltre ad un grande Pocho ed un immenso Marekiaro. E non dispero, per il finale di ritrovare un buon Gargano. Che, più disciplinato, ci servirebbe come il pane.
Io, invece non ho ritrovato completamente la mia formazione tipo. Ieri ci sono state delle defezioni dovute a scelte da stadio. I maledetti, approfittando di un momento di debolezza, e fra il tripudio di mia moglie, hanno preferito il freddo marmo del S.Paolo al caldo cuoio del mio divano. Eravamo pochi ma buoni. Durante tutto il primo tempo ci siamo continuamente scambiati di posto, ma senza sortire nessun effetto. All’inizio della ripresa ho tirato fuori la mia arma segreta: lo sgabello scomodo e disagevole. Neanche il tempo di sedermici (si fa per dire, visto le ridotte dimensioni della base di appoggio rispetto a quello che vi si dovrebbe appoggiare), che il Pocho spiccava il volo in area..Figurati se Damato concede il rigore. Quello fa come ad Udine, lo ammonisce per simulazione! Invece, inaspettatamente, ammonizione per il cagliaritano e massima punizione. Ormai facevo corpo unico con lo sgabello, davanti ai miei occhi passava il rigore che Matador aveva sbagliato al Catania. La paura era tangibile. Poi, non so se prima io o lo sgabello, siamo saltati in aria, rischiando seriamente l’incolumità degli astanti, uno dei quali è secondo solo al Brak, in quanto ad “amore” nei confronti di Culoechiummo. Figurarsi quando Cannavaro cercava di emulare Steve Mc Queen in Papillon nella scena della caccia alle farfalle: Nun è bbuono! Se n’adda ì! Isso e ‘o frate! Che c’entrava poi il buon Fabio (futuro assessore) non è dato sapere. Fortunatamente il meglio doveva ancora venire: la palla, senza mai toccare terra, passava da Santacroce ad Hamsik al Matador, che con un pallonetto da manuale, infilava il povero portiere sardo. ‘A faccia d’Agazzi! Era tutto un programma. Non se lo aspettava. Il mio sgabello, ormai, non lo governavo più. Viveva di moto proprio. Almeno fino a quando non è comparsa mia moglie a cercare di rimettere a posto la situazione dando inizio ad una colluttazione che non riusciva a strapparmi l’amato feticcio sedereccio. Solo alla fine ho mollato la presa, non prima di essermi assicurato che nessuno lo toccherà per i prossimi quindici giorni. Perché ho fatto un piccola considerazione finale: se battiamo la Lazio, oltre ai tre punti, motiviamo la Roma in chiave champions, che qualche settimana dopo dovrà ospitare il Milan. Chissà quante di queste tabelle faremo nelle prossime settimane. Quante decine di trasmissioni televisive vedremo, quante centinaia di pagine di giornali leggeremo, e, soprattutto, quante migliaia di considerazioni sul Napolista posteremo (brutto verbo, ma non me ne viene un altro). Godiamoci questi giorni di festa, nei quali, oltretutto, ricade il compleanno del Napolista. Venerdì tutti da Euridice e, con la Lazio, tutti sciarpati!
Un caro saluto a tutti da
PASQUALE DI FENZO