Forse sarà perché ci sono passato da (relativamente) poco.
O forse sarà perché ci sto per “ricadere” a breve: sta di fatto che a me la notizia della imminente nascita di Bautista Cavani mi ha un po’ inquietato.
Sì perché dopo i primi giorni che il pargolo e la mamma Maria Soledad hanno trascorso in ospedale viene il momento in cui tutta la famiglia Cavani si riunisce nella propria casa ed è in quel momento che si fanno avanti i timori di non essere all’altezza, di non riuscire ad arrivare alla fine dell’ennesima nottata in bianco. Prima in maniera strisciante e poi in modo del tutto evidente ci si sente inadeguati, impotenti. Ed è proprio in quel momento che ci si scambia domande (e risposte) del tipo:
Edinson – Quanto ha ciucciato?
Maria Soledad – Non lo so: è da venti minuti che siamo qui ma a me il seno sembra ancora gonfio…
Bautista – ‘Ngue… ‘Ngueee… ‘NGUEEEEEEE…
E. – E adesso perché piange?
M.S. – Forse bisogna cambiargli il pannolino!
E. (pensa, ma non profferisce verbo) – ODDIOOOO!!!!!
E. (stavolta parla) – Va be’ dai lo facciamo insieme come ci hanno spiegato in ospedale (licenza poetica, dato che il pargolo sarà nato in qualche clinica).
…
Dopo circa venti minuti
B. – ‘Ngueee …‘Ngueee…‘Ngueee…
M.S. – Piange di nuovo: non è che avrà ancora fame?
E. – Boh, riprova
M.S. E già perché tanto la tetta è la mia, mica tua!
E. – Che c’entra questo? Dai a me: ti faccio vedere come si addormenta!
…
Dopo circa venti minuti
B. – ‘NGUEEEEEEE… ‘NGUEEEEEEE… ‘NGUEEEEEEE…
Ovviamente il tutto è tratto dalla fervida fantasia di un padre che, a breve, vedrà negli occhi anche la sua seconda stellina (Bautista calmo calmo eh?). Ma tutto questo è per dire che le mia ansie prossime future non si fermano alle sfuriate notturne dei neo-napolisti (speriamo), anche perché credo (spero) di avere un po’ di esperienza… No: le mie ansie sono dovute alle conseguenze che questi tipici “notturni flegrei” potranno avere sul rendimento del nostro Matador! L’anno scorso ci è già passato Marekiaro e vi ricordate quanto abbiamo dovuto aspettare prima che tornasse ai suoi livelli? Adesso poi siamo nel periodo clou del campionato…
Sì, lo so: molti di voi staranno già pensando: “Ma questo è malato forte? Questo c’ha la sensibilità di un martello pneumatico!”
Eh no: è chiaro che sto un po’ esagerando. Diciamo che ai coniugi Cavani così come a me e mia moglie oppure ai nostri amici Prisco ed Amelia, Raul e Claudia (anche loro in dirittura d’arrivo) non posso che augurare di conservare gelosamente quelle inspiegabili, improvvise e quasi violente emozioni che ti provoca il guardare negli occhi un pezzetto di te.
Buon campionato a tutti!
di Diego Fusco
Cavani ed ora cambia il pannolino
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