Non è il Barcellona, né il Real Madrid. Ma la Spagna campione del mondo manda dal San Paolo all’Europa un cablo: il livello tecnico del suo calcio è ancora alto. Il Napoli, squadra del momento in Italia, gioca d’impeto, ma non stende il Villarreal. Lo 0-0 è un enigma da sciogliere il 24, proprio a 4 giorni dal Milan.
L’arbitro lascia un dubbio sul risultato: non poteva proprio concedere quel rigore? Il pugno in area di Borja Valero ha deviato da breve distanza un assist corto e bruciante di Dossena dalla sinistra, atteso da Cavani. Il braccio era largo, l’inglese Clattemburg ha spiccato senso diplomatico, ne ha parlato con i dirigenti, sostiene che Dossena e Borja Valero fossero troppo vicini. Sarà. Bisogna anche ricordare che nei pressi delle porte l’Europa League schiera un altro giudice di linea. Come ha valutato quel fallo di mano? Ma un altro dubbio sulla partita, lo lascia Mazzarri. Che senso ha tirar fuori Hamsik dalla squadra che ha incantato Roma? Si può anche osservare che il giocatore più vicino ad Hamsik per profilo tecnico è Sosa, di riflesso bocciato anche ieri. Inserire Mascara, che è prima o seconda punta, ma non genio del raccordo, ha fatalmente deformato il Napoli nei suoi meccanismi offensivi. Mascara offre strappi, qualche assist, ha corso molto anche se spesso a vuoto, ma non è Hamsik, autorevole e continuo nel cucire il gioco contro la Roma.
La tecnica di Hamsik, la sua semplicità, il suo pensiero veloce fanno apparire informale e non appariscente la sua partecipazione. Ma è questa la sua grandezza. Va a tamponare in mediana, quindi mette ordine nella fase offensiva, è micidiale infine quando si inserisce all’improvviso in area come sabato a Roma, determinando il rigore di Cavani. Far entrare Hamsik nel secondo tempo, sullo 0-0, è stato fatalmente interpretato come un insuccesso di Mascara. La stessa operazione con Yebda, che non ha nascosto i suoi malumori nel cedere il posto a Pazienza. È stato sul piano fisico un elemento importante a centrocampo, ordinario nel gioco, ma solido nel proteggere la difesa e sbrigativo nel far ripartire l’azione. Il Villarreal ha struttura efficiente e rodata. Con una prerogativa in fase difensiva: chiude gli spazi con una linea orizzontale, a volte ci si mettono in sette. Il Napoli ha individuato questa sua anomalia. Cavani ha tentato di infilarsi con scatti brevi oltre questa cortina virtuale, ma è finito spesso in fuorigioco. Gli è stato annullato anche un gol. Segno che il Villarreal non ha certo inventato ieri questo meccanismo difensivo, è un suo collaudato dispositivo. Tra una settimana, la linea difensiva del Villarreal dovrà essere però più alta. Il Napoli ha gli uomini e i tempi giusti per scavalcare la singolare barriera. È una speranza che bilancia quelle del Villarreal, apparso forte ieri in due su tutti. Borja Valero Iglesias, ventiseienne centrocampista madrileno, è giocatore a tutto campo. Rapido e intuitivo in difesa, costruisce a centrocampo mascherando anche l’imperfetta condizione di Senna convalescente, si presenta in attacco a sostegno di un deludente Rossi, italiano chissà perché fischiato, e del filiforme Nilmar, una spina per la difesa del Napoli nel secondo tempo. Cazorla è l’altro elemento tattico interessante, sul centro-destra, vigile nell’interdizione, rapido nel rimettere in moto l’attacco. La buona forma di Campagnaro e della difesa ha benedetto questo 0-0 che rinvia tutto di una settimana. Che settimana. Il Villarreal di fronte, il Milan nella testa.
Antonio Corbo (La Repubblica)
Un grande errore
lasciar fuori Hamsik
ilnapolista © riproduzione riservata