ilNapolista

La primavera del Napoli inizia già oggi

Più che una partita, comincia stasera la primavera del Napoli. Un sogno lungo cento giorni. Il campionato termina il 22 maggio, ancora tredici partite. Tra poche ore si capirà qualcosa, se si apre davvero anche il circuito internazionale, un itinerario parallelo e molto logorante. Superando il turno, si annuncia una serie di doppie sfide: ottavi, quarti, semifinali, due soli giri di roulette, dentro o fiori sino alla finale del 18 maggio a Dublino. Possono essere due o sette partite. È pronto il Napoli?
Interessanti segnali dall’Italia. Il Milan ha perso partita e testa con il Tottenham. Ibrahimovic è un campione, ma non fa miracoli. Non è un santo Gattuso, con la testata al vecchio Jordan, oggi assistente di Redknapp. Qualche grazia l’ha concessa invece l’arbitro nella serata di Champions, evitando l’espulsione di Flamini, intervento da carpentiere su Corluka. L’Inter si era addormentata sulla luna. Si risveglia con le urla di Leonardo, disturbato dalle prime critiche e dalla sconfitta con la Juve. Gli isterismi milanesi e le piazzate della Roma confermano: le favorite non sopportano le tensioni di un campionato molto equilibrato, aperto alle sorprese. Quest’anno due: prima la Lazio, adesso il Napoli.
Che per fortuna regge bene lo stress. Il cavalleresco duello tra Rosi e Lavezzi, io sputo a te e tu a me, ha aperto un caso. Il Napoli non sembra sconvolto. Le tre giornate di squalifica cupe almeno quanto le perplessità sul lunatico Lavezzi: alla svolta dei 25 anni, con il Napoli che splende a Roma e fa tremare il Milan, è davvero un campione chi reagisce in quel modo?
Domani la seconda e ultima sentenza: che Lavezzi abbia sputato non c’è dubbio, non è invece valida la prova tv. Perché sia ammessa, deve dare piena garanzia tecnica e documentale. È quindi nulla, per chi ragiona in punto di diritto. Pensate: la Scientifica fornisce impronte sbiadite e confuse, ma il giudice le considera prove per una condanna.
Mascara promette strappi da seconda punta. Scatti agili. Qualche colpo di fantasia. Non è poco contro una squadra che gioca con triangoli bassi, più tecnica che lenta, pronta ad attaccare con i brevilinei Nilmar e Rossi.
Il Villarreal è squadra scaltra che all’estero non ha vinto granché, ma smaliziata. Basta leggere le dichiarazioni. Vengono per fare almeno un gol. Per il Napoli vale il contrario, ovvio. Per le sue improvvise aggressioni in trasferta, per la rapidità di occupare gli spazi, conviene proteggere bene la sua porta. Può regolare i conti in Spagna. Ha un ruolo il pubblico, se necessario deve portare pazienza.

Antonio Corbo (la Repubblica Napoli)

ilnapolista © riproduzione riservata