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Forti, cinici e concreti
complimenti Napoli

Squadra con gli attributi, il Napoli. Gran personalità, concretezza, zero infortuni e una condizione fisica da spavento. Complimenti.
La Roma ha giocatori importanti e una partita in meno ma attualmente è in crisi. Ieri l’ha messa in crisi il Napoli. Fermi come le statue della Libertà che impersonavano in curva. I romanisti possono fare ben poco. Non serve neanche fare il mea culpa. Hanno incontrato una squadra più forte e hanno perduto come giusto che sia.
Possono scrivere dell’arbitro. Ma per dire cosa. Bergonzi è un mediocre e l’ha dimostrato con una gestione dei cartellini pazzotica, tra permissivismo e compensazione. Sul rigore l’ha salvato il guardalinee sia nell’assegnarlo che nel convalidare il goal. Se andiamo a vedere gli episodi, ha compensato il rosso di Dossena con il rosso di Rosi, ha dato un giallo ad Aronica inesistente e ha graziato De Rossi che su Cavani ha fatto il trinciapollo. Sugli sputi non ha visto niente. Fatevi una cortesia. Tenetevelo stretto sui comodini, Bergonzi, per non tenervelo più in campo. Difficile per i romanisti fare un discorso di vittimismo. Avrebbero potuto perdere con uno score più pesante. Loro andavano a piedi e il Napoli in motocicletta. Ranieri non piace quasi a nessuno. E’ l’ultimo antico romano, a giudicare dalla frangetta e da come l’Impero Romano si sia retto per anni come quello dei Beatles. Sul Let it be, sul lascia che sia. E’ un vino coi piedi per terra che apprezzi poco in un calcio che pretende sempre ubriacarsi. Ranieri ci prova ma chissenefrega, Ranieri porta pazienza. Ranieri non s’impressiona. Il Napoli l’ha impressionato.
Un Napoli come le squadre che piacciono ai conservatori come me. Non prende mai goal. Cinque in otto gare di cui due, quelli del black out col Chievo, non contano nulla. Farsi male quando una tantum manca la luce non può fare testo. Specie se sei tu a fare male quando ci vedi benissimo. Una squadra di giovani con gli occhi da vecchia. Tre reti subite in sette partite e pallonate un po’ a tutti. Una squadra che non ammorba col giro palla, spiccia, essenziale. La mancanza di un fine dicitore a centrocampo la rende una squadra poco moderna. Ma in compenso realista. Salgono in due se proprio si deve. E per vie traverse. Sennò basta il taglio di uno e la velocità della fame. Pressa il possesso di palla ma non per disegnare la città futura. Per lanciare coltelli. Il calcio di oggi è Gassman, ha un progetto di pagine e pagine. Il Napoli di quelle pagine ha tenuto le poche essenziali. Perché si potesse appallottolare e arrivare prima: se non puoi farti applaudire, puoi farli scansare. Non è il Barcellona, il Napoli. Al Real non fa concorrenza, fa le pernacchie. Non c’è Messi curato perché non cresceva e poi cresciuto sino alle stelle. Non c’è quell’altro che dedica il Mondiale al capitano morto della squadra avversaria raccogliendo il plauso commosso delle vedove del nemico. Non ci sono storie importanti e belle per un Saviano. C’è Lavezzi pieno di tatuaggi e sospetti di furbizia, con la testa incassata come Andreotti, che dribbla senza salvare il mondo, sputa e fallisce goal già fatti per salvarsi dalla sociologia, per starsene fuori dalle storie perfette, perché a nessuno scrittore venga il dubbio di parlarne bene. C’è quell’altro che parla con Dio e gli spiega la superstizione. C’è gente senza contratto, senza riserva, senza l’aumento. C’è un Salvatore Aronica che sarebbe migliore in campo pure a Gomorra. Si apriranno i dibattiti se sia il caso di fare una scelta tra campionato ed Europa League. Mazzarri dirà: non ho scelta. Questi sono e questi sono quello che sono. Non so se ci sarà la prova tv. Il dibattito sulla tv non seppe farlo neanche Pasolini, figurarsi Lavezzi. Quello sul buco della serratura, siamo in troppi per un buco solo. Abolirei la prova tv. Una roba da guardie e guardoni, spiate ed infami. Se dovesse scattare, e con il Milan di solito (Ibra 2005, Krasic 2010) scatta perché il buco è di uno solo, il minimo edittale è due turni. Cavani è in diffida. Che facciamo ? Ci perdiamo il vecchio potere contro la vecchia gioventù che lo sfida ? E perché ? Solo perché abbiamo visto ? Il calcio di chi è, di chi lo fa o di chi lo guarda ? La prova tv sarebbe da abolire soltanto per questo, perché l’Egitto di Milan-Napoli, i faraoni contro una twittata, non sia rimpiazzato dal golpe degli spettatori. Poi certo. La questione morale. Montefusco ha detto: Lavezzi ha sbagliato, non si reagisce. Dipende. Dovesse saltare poi il Milan, non sarebbe il primo ad aver reagito, sputando, alla fortuna.

Il sermone di oggi diceva: a nessuno Dio ha ordinato d’essere empio. A nessuno è dato il permesso a peccare. Nessuno nessuno ? Peccato.

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