Cari amici de Il Napolista, vorrei portare il mio contributo nel dibattito apertosi sul cosiddetto sistema adottato dalla polizia inglese per opporsi alle violenze perpetrate in occasione delle gare calcistiche. C’è da dire subito che quando la televisione inglese inquadra gli spettatori seduti ordinatamente si tratta di settori diversi dalle curve dove ci si alza in piedi, si fuma e si fa più o meno quello che si fa nelle nostre curve (fatta eccezione per l’episodio del motorino del Meazza che rimane comunque un fatto eclatante). E’ vero che la violenza è stata debellata all’interno dello stadio ma in effetti si è semplicemente trasferita per le vie della città che molto più spesso che in Italia diventano teatro di atti violenti e teppistici. In che cosa consiste allora questo sistema del quale si parla in tutti gli ambienti sportivi e calcistici ? Si tratta essenzialmente nell’avere dotato le forze dell’ordine di poteri che in Italia neanche lontanamente possiamo immaginare. Faccio un esempio, giovedì sera la polizia inglese era composta da agenti a terra preceduti da decine e decine di agenti a cavallo e questo toglie ogni possibilità di dialogo in quanto altissimi. Questi agenti a cavallo si muovono spesso senza un ordine preciso e quindi a discrezione di chi li cavalca (e spesso anche dall’animale). Qui da noi è come se autonomamente un gruppo di agenti del servizio d’ordine partissero con una carica all’improvviso oppure che un mezzo travolgesse una persona a sua unica discrezione. La polizia inglese, ancora più dell’ intera società, parla solo inglese e non si sforza neppur lontanamente di capire e farsi capire. Ad esempio giovedì sera in quella stradina stretta (a caso ?) che portava al “mitico” Anfield non c’era un funzionario o un responsabile che parlasse l’italiano o che almeno lo capisse, eppure era prevista la presenza di migliaia di italiani. Quindi abbiamo stabilito già alcune caratteristiche del sistema e cioè abolizione del dialogo ed uso da parte della polizia di maniere forti. A Napoli è vero c’è stata la vile aggressione di quel gruppo di cretini agli inglesi ma in generale la Polizia e i Carabinieri hanno trattato e trattano coi guanti gli ospiti non violenti . Il sistema inoltre prevede, secondo me, l’oscuramento sull’operato della Polizia (è sintomatico il fatto che non si possono portare ed usare allo stadio e quindi anche fuori, macchine fotografiche e da ripresa). Giovedì sera in tutto quel bailamme non ho visto uno straccio di giornalista e/o TV e/o di fotoreporter. Da noi se capita una cosa del genere piombano, nel giro di pochi minuti televisioni, giornalisti e fotoreporter che devono bisticciare fra loro per meglio riprendere la scena. Queste mie non sono tesi che portano a preferire l’operato della nostra polizia ma è l’analisi di un modo comportamentale e di approccio più generale del popolo anglosassone nei rapporti umani di chi è “diverso” da te (che poi i “diversi” per loro scelta sono loro, vedi volante di guida a dx, sistemi di misura diversi, moneta diversa da tutta l’Europa e tant’altro). Non è un segreto che gli inglesi nelle varie “missioni di pace” difficilmente riescono ad instaurare con quelle popolazioni rapporti amichevoli, cosa che riesce facilmente a noi italiani, ma questa è un’altra storia. Allora, per ricapitolare: arroganza, maniere forti anche con i non violenti, dialogo zero e oscuramento del suo operato sono, secondo me, gli ingredienti del sistema inglese. Un’ultima cosa che forse è stata poco presa in considerazione è che la polizia e le autorità inglesi sapevano che quei tifosi lasciati fuori dallo stadio non erano assolutamente pericolosi. Cosa sarebbe successo se lo stesso “metodo” fosse stato usato contro gli ultrà che, grazie anche alla scelta della societa’ di vendere i biglietti del settore ospiti solo al san paolo, erano tutti dentro ?
Un fraterno abbraccio a tutti i tifosi napoletani,
Pietro Mitrione Presidente del NAPOLI CLUB ”cuore azzurro” CAMBIANO-TORINO